Indagine sui fabbisogni formativi degli utenti nella Provincia di Grosseto ANNO 2021

Grosseto, 15/01/2021

La presente indagine prende le mosse dall’emergenza pandemica e i risvolti che questa ha avuto nell’ambito della formazione. In particolare sull’avvento della formazione a distanza al posto della formazione in presenza.

L’indagine di UNIONCAMERE svolta a livello nazionale ha evidenziato come Più della metà delle imprese intervistate ritiene che le nuove condizioni operative determinate dall’emergenza Covid-19 abbiano aumentato significativamente il fabbisogno di formazione del personale.

Questa esigenza riguarda in primo luogo chi opera in “ufficio” (per il 69% è la priorità), ma anche per i reparti produttivi (per il 65% degli intervistati è la priorità). Per il 35% delle imprese i distanziamenti non hanno avuto un impatto significativo sulla vita aziendale, contro il 53% che segnala invece nuove esigenze formative, più nettamente evidenziate dalle aziende manifatturiere. Per quanto riguarda i nuovi ingressi, appare chiaro che qualora previsti va messo in conto un adeguato periodo di training.

I settori per i quali risulta prioritaria una formazione aggiornata e al passo con i tempi sono quelli del marketing e delle vendite (in forte crescita, +34% sul 2020), a seguire la progettazione e lo sviluppo prodotto (+26%), l’informatica (+25%), i processi produttivi (+24%). Si confermano pertanto le priorità dello scorso anno.

La tempesta Covid ha in generale aumentato il fabbisogno di competenze professionali per rispondere alle nuove sfide. Digital transformation, innovazione e soft skills sono al top in termini assoluti tra i temi prioritari su cui incentrare la formazione aziendale nel 2021.

Il 2020 è stato anche l’anno in cui i sistemi formativi hanno sperimentato le nuove modalità di erogazione dei percorsi. Dalla videoformazione sincrona (compresenza a distanza dei partecipanti), alle varie forme di e-learning asincrono (pillole o tutorial online), all’implementazione di sistemi completi per la gestione del ciclo formativo (LMS – learning management system).

La situazione di emergenza ha permesso di superare gli ostacoli tecnologici, culturali e metodologici, per non sacrificare le azioni di sviluppo delle competenze. L’88% del campione ha attivato soluzioni di videoformazione, ricorrendo a una pluralità di piattaforme.

MS Teams (30% di preferenze) e Zoom (24%) sono tra le principali scelte aziendali, a seguire tutte le altre. Tende a prevalere l’utilizzo di più piattaforme (client) in funzione degli obiettivi e delle condizioni operative di volta in volta riscontrate.

Quasi tre quarti (72%) delle aziende intervistate ha affiancato sistemi di e-learning asincrono alla video formazione, in particolare per gli argomenti tecnici o più facilmente standardizzabili. Ancora solo una ristretta minoranza (11%, in particolare grandi imprese) ha esplorato soluzioni LMS con portali propri o di terzi. L’approccio alla video formazione “in diretta” appare più semplice rispetto all’e-learning asincrono (42% vs 35%), e in generale l’utilizzo dei nuovi canali non sembra rappresentare un ostacolo (solo il 16% li vede come un limite) alla formazione.

La facilitazione nell’interscambio tra partecipanti e docente è segnalato come la criticità maggiore. Per il 54% è un problema, mentre il 20% lo ritiene soddisfacente, anche grazie all’efficacia dei docenti stessi. Guardando avanti e cercando di delineare una traiettoria di sviluppo, l’esperienza della formazione a distanza ne ha mostrato la praticabilità generale. Tuttavia una minoranza relativa ritiene che continuerà a sostituire le attività in presenza (41%), mentre tende a prevalere l’idea di un il ritorno alle forme tradizionali, non appena possibile (53%). La scelta tra l’online e le attività in presenza dipende molto dal tipo di formazione da realizzare (80%). Appare chiaro che dovranno essere messi a punto nuovi equilibri tra le diverse modalità formative (69%).

La riconversione professionale (reskilling) e lo sviluppo di nuove competenze (upskilling) per il personale è una delle chiavi per ripartire secondo le imprese. Per il 67% del campione i due temi hanno priorità positiva, alta o massima. I nuovi focus per il 2021 sono la digital transformation (il 54% valuta il tema importante o molto importante, nel 2020 era al 37%) e la sostenibilità ambientale e sociale del business (42% del campione, nel 2020 la CSR – tema per certi versi affine – era al 26%).

Lo sviluppo dei modelli manageriali per sostenere lo smart working è il tema relativamente meno sentito (28%). L’indagine di Unioncamere è stata replicata su un piccolo campione di aziende intervistate tra i soci ASCOM CONFCOMMERCIO nel territorio Grossetano.

L’indagine su scala locale ha fatto emergere come le nuove competenze richieste fossero prioritariamente in ambito digitale con una forte esigenza di reskilling anche per i lavoratori già operanti.


Indagine sui fabbisogni formativi degli utenti nella Provincia di Grosseto – ANNO 2022

Grosseto, 31/01/2022

In collaborazione con l’’Ente bilaterale turismo toscano (EBTT) l’indagine dei fabbisogni formativi per quest’anno è andata ad analizzare i corsi di formazione richiesti dalle aziende del settore turistico in genere, andando a cogliere anche lo specifico aspetto della ristorazione. i dati sono stati ottenuti a seguito di un’indagine effettuata online e rivolta a titolari, dipendenti e stagionali, che hanno risposto in 33 (campionamento non probabilistico), di cui il 47% hotel, il 14% ristoranti e quasi l’8% bar.

Nell’area bar la richiesta prevalente è quella di aggiornamento per la preparazione di aperitivi, quelli più generali sulla professione del barman e sulla caffetteria. Nel settore “cucina” gli aggiornamenti sulla cucina del territorio sono maggiormente richiesti, insieme a quelli sulla cucina “innovativa”, sulla cucina per celiaci e sulle prime colazioni.

Anche i corsi sulle tematiche organizzative sono oggetto di interesse. Sono invece i dolci nella ristorazione ad essere più richiesti nell’area pasticceria: coloro che lavorano in sala continuano a privilegiare la tematica del vino e le tecniche di degustazione proprie dei sommelier. Cucina vegana, cucina per celiaci, le intolleranze alimentari sono tutti ambiti su cui la ristorazione, se interpellata, sente il bisogno di aggiornarsi.

Nell’ambito delle tecnologie ICT, in primo piano dopo la pandemia, è emersa l’esigenza di aggiornarsi in termini di promozione on line, sistemi di automazione e delivery. Interesse anche su tematiche di prenotazioni online e pagamenti automatici, su cui i titolari sentono di non essere molto competenti e vorrebbero assumere personale già formato sull’argomento.

In generale è emersa la difficoltà da parte delle imprese a reperire figure interessate ad acquisire ruoli di responsabilità anche effettuando aggiornamenti per cui si ritiene che un altro settore su cui si dovrebbe intervenire riguarda tematiche trasversali quali l’organizzazione del lavoro, il clima aziendale, in generale tutto quello che può aumentare la formazione dei dipendenti, anche insegnando ai responsabili le tecniche della motivazione e del lavoro in team.


Indagine sui fabbisogni formativi degli utenti nella Provincia di Grosseto – ANNO 2023

Grosseto, 20/01/2023

La presente analisi è stata condotta seguendo i seguenti criteri:

1. L’analisi on desk del contesto locale, con lo studio dei principali testi di ricerca relativi all’occupazione nel territorio e ai fabbisogni professionali espressi da quest’ultimo;

2. Analisi dei fabbisogni formativi all’interno delle aziende dei territori coinvolti effettuata in collaborazione con ASCOM CONFCOMMERCIO GROSSETO. La più recente indagine IRPET, uscita proprio ad agosto 2022 (“La geografia dello sviluppo. Un’analisi per SLL delle regioni italiane, con approfondimento sulla Toscana”, “Note di lavoro” n. 15) mostra come la specializzazione produttiva del territorio grossetano e il suo grado di partecipazione al mercato del lavoro siano legati soprattutto ad un SLL a base produttiva mista, composto da “sistemi urbano-turistici e agrituristici”.

Tra i 48 SLL Toscani, quello Grossetano è il secondo per estensione geografica (1403 Kmq); inoltre, IRPET individua le aree agrituristiche della costa Sud (Cecina, Rosignano, Castagneto, Piombino, Marciana Marina, Portoferraio, Follonica, Grosseto, Orbetello, Monte Argentario) come 1 dei 7 SLL a sé stante, anche raggruppando tutti i SLL per specializzazioni produttive e prevalente contiguità geografica Tale area, specialmente nella sua parte più meridionale è caratterizzata da insediamenti a bassa densità, bassa dotazione di infrastrutture e commistione di attività turistiche e agricole.

L’indice di vecchiaia è mediamente elevato. Quest’area è meno attrattiva verso i residenti stranieri, soprattutto verso i nuclei familiari, perché offre posti di lavoro meno stabili rispetto alle aree manifatturiere e ha costi di insediamento residenziale molto elevati Secondo l’indagine continua di Unioncamere “I FABBISOGNI OCCUPAZIONALI E FORMATIVI DELLE IMPRESE NELL’INDUSTRIA E NEI SERVIZI-2021”, pubblicata il 19 maggio 2022, nel 2021, nonostante il proseguire dell’emergenza sanitaria, il tessuto imprenditoriale grossetano ha mostrato una buona dinamicità sul mercato del lavoro, tanto che oltre il 65% delle imprese ha previsto di effettuare assunzioni.

Nei Servizi sono risultate significativamente attive sul mercato del lavoro le imprese legate ad attività di Alloggio e ristorazione-servizi turistici e quelle dei Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone; per quanto riguarda le entrate previste, infatti, l’82,4% è da imputare ai Servizi ed in particolar modo ai comparti Servizi di alloggio e ristorazione-servizi turistici e Commercio-riparazione di autoveicoli e motocicli.

Aree aziendali – Tra le figure professionali previste in entrata oltre una su due (54,5%) ha una prospettiva di inserimento nell’area Produzione beni-erogazione servizi. I fabbisogni occupazionali delle imprese hanno interessato significativamente anche l’area Commerciale- vendita e le aree Tecniche e progettazione (rispettivamente 21,4% e 12%). Le opportunità di inserimento nell’area Amministrativa o Direzione/servizi generali sono risultate minori.

La maggior parte delle entrate previste in Maremma interessa il grande gruppo delle Professioni qualificate nelle attività commerciali e dei servizi (43,4%). Le Professioni tecniche incidono per il 6,3% sul totale entrate previste e per la maggior parte riguardano Tecnici dei rapporti con i mercati, Tecnici della distribuzione commerciale e professioni assimilate, Professioni tecniche delle attività turistiche, ricettive e assimilate e Tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni.
Nel complesso si tratta del macro gruppo professionale dove si rilevano i valori più elevati per le difficoltà di reperimento (54,9%), l’esperienza richiesta (77,2%) e per la quota di entrate riferite a “nuove figure professionali” (37,7%), ovvero all’inserimento di profili professionali che non sostituiscano un’analoga figura in uscita e/o che non siano figure già presenti in azienda.
E’ risultata significativa anche la richiesta di Impiegati (6,5% del totale entrate), soprattutto per gli addetti all’accoglienza e all’informazione della clientela e per gli addetti alla segreteria ed agli affari generali. In questo grande gruppo le difficoltà di reperimento sono del 20,7%.

Il macro gruppo professionale in cui si concentra la gran parte delle entrate previste (il 43,4%) è quello delle Professioni qualificate nelle attività commerciali e dei servizi, con particolare riguardo agli addetti nelle attività di ristorazione e alle vendite. Difficoltà di reperimento Sempre secondo l’indagine Unioncamere, anche nel 2021 le imprese segnalano di aver incontrato alcune difficoltà di reperimento delle figure professionali d’interesse.

In provincia di Grosseto sono risultati mediamente difficili da reperire il 28,2% dei candidati (22% nel 2020, 22,8% nel 2019), che si tratta di quasi 1 caso di irreperibilità ogni 3 e quindi un fenomeno sicuramente da non sottovalutare anche alla luce del progressivo acutizzarsi del problema. Nel complesso il gruppo degli addetti nelle attività di ristorazione e alle vendite ha una media di “difficili da reperire” intorno al 23% ed una quota percentuale di entrate previste con esperienza di una certa importanza (67,2% ).

La sede territoriale di Confcommercio Grosseto, dal continuo confronto con le aziende, ha verificato la veridicità di quanto indicato nelle suddette analisi. CAT ASCOM MAREMMA, quindi, realizza un Catalogo di offerte formative calibrate sulle esigenze del territorio, poiché: -riferite a uno o più settori/professioni segnalate come prioritarie nel territorio grossetano (come sopra indicati), oppure trasversali ad essi (agrituristico, turistico-recettiva, commerciale, ristorazione). -mirate soprattutto a quei profili indicati da Unioncamere come di difficile reperimento (ristorazione, attività turistico-recettive e assimilate)